domenica, ottobre 15, 2006

Esistono solo due tipi di dati (ovvero l'importanza dei backup)

forse 15 anni fa, leggendo un articolo su di una rivista americana rimasi gradevolmente fulminato dalla lapidarietà quasi ovvia dell'autore che parlava dell'importanza dei backup.
Oggi sono alle prese con qualcosa che mi ha riportato alla mente quell'affermazione:
"Esistono solo due tipi di dati: quelli che avete salvato e quelli che non avete salvato".
Detta così sembra quasi banale, ma scagli la prima pietra colui il quale, non foss'altro che per pigrizia, ogni tanto non si "dimentica" di eseguire un backup.
Per quanto mi riguarda almeno per le cose importanti di lavoro diciamo che ci provo. Uso due hard-disk esterni separati che aggiorno alternatamente e abbastanza di frequente, in questo modo anche se dovessi subire un disastro improvviso, almeno una delle copie dovrebbe salvarsi.
Peccato però che così non fanno tutti, e come dicevo oggi sono alle prese con un disaster recovery davvero molto improbabile.
Questo mio cliente mi chiama disperato perchè non riesce più a ricuperare dei dati da un hard disk. Cerco di capire dalla spiegazione al telefono, ma la cosa non mi è chiara. Vado dunque di persona al suo negozio e dopo qualche domanda in più arrivo a capire....
Tralasciando tutta la storia ed i perchè e i percome, questo aveva formattato l'hard disk che conteneva la sua vecchia installazione di windows, dati compresi, senza verificare la completezza dei dati che si era riportato sulla macchina nuova.
Mi direte che da una formattazione accidentale si torna indietro facilmente, e questo è vero: però non contento del format (per nulla accidentale) ha poi deciso di utlizzare i nuovi 80GB di questo hard disk come deposito per MP3. Qui l'affare si complica.
Se un disco appena formattato ha in realtà ancora tutte le sue informazioni integre, la successiva riscrittura ha invece comperto le zone che prima erano occupate dai files.
Un rapido giro su internet mi ha proposto una miriade di possibili software per tentare il ricupero, che ovviamente potrà agire solo sulla parte non ancora sovrascritta.
La scelta è caduta su "active@ file recovery for windows" che ha dimostrato un'ottima capacità di analisi sulla porzione di disco ormai sovrascritta, per la quale non esiste nemmeno più una copia della tabella di allocazione. Rispetto ad altre soluzioni ha eseguito un'accurata scansione di tutta la superficie in tempi molto ridotti, dandomi la possibilità di salvarne il risultato. Questa possibilità di memorizzare il risultato della scansione mi ha permesso quando necessario di spegnere il computer e ripartire con le operazioni di ricupero senza dover ripartire da zero.
L'operazione "salvate la cartella Ryan" non è ancora terminata, vedremo domani se San Gennaro ci avrà fatto la grazia facendoci ritrovare i files perduti

Esistono solo due tipi di files: quelli che avete salvato e quelli....

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